AREA MUSEALE
Oltre un secolo fa, Giuseppe Pitrè, nel proporre ai visitatori dell’Esposizione Nazionale di Palermo (1891-1892) il Padiglione per la Mostra Etnografica Siciliana, denunciava il rischio che la memoria storica della Sicilia, stratificatasi nel corso di tanti secoli, venisse cancellata. L’allarme di Pitrè era giustificato, perché nel corso del secolo attuale c’è stata una dispersione della grande produzione di oggetti d’arte siciliani. Solo in ritardo sono sorti piccoli musei etnoantropologici, grazie ad iniziative locali, non sempre confortate da criteri scientifici.
Alle carenze pubbliche, però, ha in parte sopperito il collezionismo privato, che ha salvato fondamentali testimonianze di una ricchissima cultura materiale. Queste raccolte costituiscono oggi dei veri giacimenti culturali ed è per questo, che anche noi ci sentiamo orgogliosi di collaborare.
Un risultato raggiunto grazie ad un raro caso di sinergia di componenti private. Oggi è finalmente possibile visitare uno spazio ed un’area che collabora a valorizzare la storia culturale ed artistica siciliana, perché i materiali esposti sono opere capaci di suscitare l’emozione che si prova nell’osservare la passione e la creatività di artigiani d’arte, che riassumono aspetti peculiari ed originali della ricchissima cultura popolare siciliana. Nonostante l’azienda agricola non esista più, a distanza di anni luoghi e spazi tornano a prender vita.
Un progetto d’impegno sociale denominato SICILY INTEGRATION VILLAGE, propone di restituire ai luoghi, dignità e coerenza.
SICILY INTEGRATION VILLAGE, nasce come ente privato senza scopo di lucro, con unico obiettivo quello di promuovere lo sviluppo culturale della comunità, attraverso un percorso guidato all’interno degli oltre 25 ettari di terreno e 4500 metri quadrati di fabbricati. Sono custoditi infatti, reperti, attrezzature, arredi, oggetti e quant’altro possa mantenere viva la memoria degli oltre 250 anni di storia del feudo.
Una preziosa collezione che catapulta il visitatore in un periodo storico assai remoto e suggestivo. Sono stati recuperati infatti, gli interni del palazzo che ospitava i proprietari terrieri e il vecchio palmento per la pigiatura dell’uva.
Ritornata in vita anche la vecchia chiesetta, realizzata per la celebrazione della messa domenicale ed impegnata da sempre in opere caritatevoli.
Decine le botteghe rimesse in uso, all’interno delle quali i braccianti dell’epoca esercitavano lavori di falegnameria, custodia ed allevamento animali, stalle e medesima dimora.
Normalmente non si tengono allestimenti di questo tipo o sono pochi i musei d’arte nel suo specifico, nonché aperto a tutta la famiglia, con cui godere della suggestiva location. La visita guidata quindi, resa suggestiva dalle atmosfere musicali, vuole catapultare gli ospiti in epoche e mondi ormai lontani. A conclusione del percorso, sarà possibile degustare prodotti tipici del luogo.
Inoltre, bambini e adulti possano accedere a laboratori artistici, corsi e attività culturali correlati. Ancora una volta l’arte diventa motore di cambiamento sociale e strumento utile per lo sviluppo del territorio e la salvaguardia della cultura e tradizione siciliana.